sabato 21 aprile 2012

Sesso: cosa dire ai bambini?


Sesso: cosa dire ai bambini?

01-04-2012 / SALUTE / ILARIA PAOLI (*)
LUCCA, 01 aprile - Quotidianamente ci imbattiamo in immagini che utilizzano il corpo della donna per attirare l’attenzione, in pubblicità come in televisione o su internet, ancora oggi uno degli strumenti più efficaci per “vendere” il proprio prodotto è proprio la donna, con stratagemmi che vanno dal raffinato alla pornografia. Una sovraesposizione che non colpisce solo gli adulti, primi destinatari del messaggio, ma attira a volte anche l’attenzione dei bambini proponendo una riflessione su ciò che è giusto o meno che loro conoscono e soprattutto quale modalità.
L’idea della donna che un bambino, sottoposto a queste immagini, può farsi è un’idea molto ampia e variegata, costruita e integrata sulla base di  tutte le esperienze e relazioni significative della sua vita, dalla madre, la nonna, la sorella e le compagne di giochi, le vicine di casa e, insieme a queste, anche delle donne degli spettacoli televisivi o di altri canali comunicativi che utilizzano il corpo e la figura femminile, come strumento di commercializzazione. Al bambino occorre, in questi casi, insegnare a dare un significato e a distinguere i messaggi che provengono dai media, e quindi confrontarli e conoscere quelli che invece fanno parte del suo quotidiano e della vita reale. Quindi un’idea, un concetto di donna che può essere integrato, fortunatamente, in modo automatico, di molti aspetti e contenuti anche positivi e costruttivi.
Diversamente un altro concetto, anch’esso molto importante, che è molto più difficile da costruire e quindi da sviluppare in modo positivo ed efficace, è quello relativo alla sessualità e l’approccio all’altro sesso, quello femminile, appunto.
Imparare da piccoli è fondamentale rispetto alla possibilità di sviluppare da adulti una competenza alle relazioni connotate da sentimenti di autostima, di rispetto degli altri, di capacità di unire sessualità e sentimenti e di costruire rapporti.
Quali sono gli aspetti più importanti, che un genitore deve tenere in considerazione al fine di facilitare una sana ed efficace educazione alla sessualità ai propri figli?
Parlare con i bambini di sessualità è importante, così come offrire il giusto ascolto alle loro domande. I bambini sono curiosi di tutto: del loro corpo come quello degli adulti, degli oggetti, dei giochi e delle loro sensazioni ed emozioni. I genitori non possono rispondere col silenzio o l’imbarazzo alle domande che riguardano la vita, perché i bambini, altrimenti, imparano tutto, in modo incompleto e inesatto, dai coetanei e dai mass media. Può succedere, infatti, che sappiano tutto sulla violenza e sulla guerra, sulla morte, ma non abbiano mai ricevuto informazioni sul proprio corpo, sul piacere che il corpo può dare e sulle infinite possibilità che i rapporti umani, sessuali, affettivi, emotivi possono riservare nel tempo della vita.
Nella dimensione familiare serve far capire che stare insieme è piacevole, che papà e mamma hanno una relazione tra loro, che il corpo del bambino e la sua fisicità è un valore, che ci sono momenti privati e momenti sociali, che si deve imparare a riconoscere e rispettare i propri bisogni e desideri, ma che sono importanti anche i bisogni e i desideri degli altri.
Insegnare che la sessualità ha un suo sviluppo nel tempo e che ci sono apprendimenti progressivi, e che a volte anche gli adulti sono disinformati o possono aver paura della sessualità.
Insegnare a fidarsi delle proprie sensazioni e intuizioni, cercando di rinforzare la competenza a sentire, oltre che a capire cosa è giusto e sbagliato per loro, quindi riconoscere quando e a chi è necessario dire no, cosa è importante tenere segreto e cosa invece, raccontare, altresì quando invece, dire si, selezionando le buone esperienze, che permettono di rinforzare i comportamenti desiderati.
Inoltre, che esiste uno spazio pubblico e uno privato e che ogni ambiente ha le sue regole che devono essere rispettate per capire la relazione con gli altri e con il mondo.
Spiegare che ci sono cose che si possono proibire, che, rifiutare non è grave, ma anzi, è molto più grave produrre vergogna, disgusto e ossessione.
Nello specifico ai genitori spetta l’arduo compito di guidare i bambini a riconoscere le proprie emozioni, a scegliere le esperienze e a rifiutarne altre, a vivere positivamente la propria mascolinità o femminilità  e  a guadagnare la dimensione di benessere nel proprio corpo e al rispetto, ovviamente, anche  per quello degli altri. 

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